lunedì 9 dicembre 2013

Anche il cielo ha queste nuvole la cui evidenza è figlia della neve

Su rami carichi di neve
Da un ramo innevato all’altro, di anni
Trascorsi senza che alcun vento ne spaventasse le foglie,
Come un disseminarsi della luce
A tratti, mentre avanziamo in questo silenzio.
E questa polvere ricade infinita,
Non sappiamo bene se un mondo esiste
Ancora, o se raccogliamo nelle nostre mani umide
Un cristallo di realtà perfettamente puro.
Colori per il freddo più denso, di porpora e di azzurro
Che chiamate più in lontananza del frutto,
Siete forse il nostro sogno più duraturo
Di quanto non lo siano prescienza o via?
Anche il cielo ha queste nuvole
La cui evidenza è figlia della neve,
E se svoltiamo per la strada bianca,
È la stessa luce e la stessa pace.

Se non che, è vero, il mondo ha solo immagini
Simili a fiori che bucano la neve
Di marzo, e poi si schiudono, rigogliosi,
Nel nostro sognare un giorno di festa.
E non appena ci chiniamo là a raccogliere
Bracciate della loro gioia nella nostra vita,
Eccoli subito morire, non tanto nell'ombra
Del loro cuore appassito ma nei nostri cuori.
Ardua è la bellezza, quasi un enigma,
E sempre da rincominciare è l'apprendistato
Del suo vero senso sul pendio del prato in fiore
Coperto qui e là di chiazze di neve.


Yves Bonnefoy
Quel che fu senza luce. Inizio e fine della neve
Traduzione di Davide Bracaglia

Einaudi 2001

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