C’è un “essere-pilota” dentro di noi che lavora
costantemente all'integrazione dell’esperienza attraverso il racconto della
nostra esistenza. Non si tratta di prendere coscienza, ma di integrare,
interpretare, modificare i fatti della vita.
«Il mio essere-pilota, il mio
essere-scrittore mi racconta la vita e io sono il suo lettore» dirà un giorno
elaborando le sue idee sullo scrivere. Cercare la fedeltà al vero è illusorio. Come
è illusorio pretendere di ridurre l’individuo a un unico io. C’è una
moltitudine di io dentro la singola persona e gli avvenimenti raccontati
attraversano necessariamente la distorsione dovuta alla compresenza di tanti se
stessi in questa folla. La modificazione deriva anche dal fatto che ricordiamo
avvenimenti passati attraverso la consapevolezza del presente e comunque l’essere-pilota
non agisce alla luce del sole, ma in una zona d’ombra interna. È in quel punto
oscuro alla coscienza che l’essere-scrittore pesca le sue storie e i suoi
ricordi filtrati. Talvolta avvelenati. Marguerite, rimasta fredda rispetto a
Freud e a Lacan, ha incontrato Jung ed è stato un colpo di fulmine.
(Questo è un passaggio fondamentale del bellissimo romanzo biografico o biografia romanzata che Sandra Petrignani ha dedicato a Marguerite Duras)
Sandra Petrignani
Marguerite
Neri Pozza 2014
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