mercoledì 18 settembre 2013

Le regole di Ginda

Il passato indicibile delle sorelle di Ginda, la nonna di Colombe, si insinua nella sua vita quotidiana un rivolo dopo l’altro, le toglie il sonno, la costringe a interrogarsi sul ruolo materno, sul senso della vita dopo la perdita di un figlio, dopo l’orrore della Shoah. Eppure si può continuare a vivere, ad amare, a immaginare e costruire il futuro. Scoprire il destino della piccola Salomé sarà il compito tremendo che permetterà a Colombe di dare un senso alla storia di una famiglia di ebrei lituani distrutta dai nazisti. È un libro che dà i brividi, come scrive Roberto Cotroneo in una bellissima recensione, un libro che ci ricorda che dopo la storia di Salomé, ce ne sono altre 5.999.999 da raccontare, ascoltare, leggere e rileggere.

Le regole di Ginda 

“Anche quando sei sola devi prenderti cura di te stessa. Quando mangi da sola, metti una bella tovaglia, piatti e posate, prepara un buon pasto, versati un bicchiere di vino. Non accendere la radio, ascolta piuttosto un po’ di musica. Vestiti sempre elegante, profumati, truccati ma non troppo. Quando esci e metti dei gioielli, togli sempre una spilla, un anello, un braccialetto. Meno è meglio di troppo. Bisogna sempre avere fiori in casa. Non sentirti in imbarazzo a bere qualcosa da sola in un bar, andare al ristorante, al cinema, a teatro. Non lamentarti perché sei sola, goditi il caffè bollente, l’umorismo del film che stai per vedere, e se ci riesci scrivi, scrivi lettere, scrivi poesie, libri, se puoi, non pensare a ciò che non hai avuto”.

Colombe Schneck
Le madri salvate
Einaudi 2013


Nessun commento: