Dieci
poesie scritte in un mese
Dieci poesie scritte in un mese
non è molto anche se questa
sarebbe l’undicesima.
Neanche i tempi poi sono diversi
anzi c’è un solo tema
ed ha per tema il tema, come adesso.
Questo per dire quanto
resta di qua della pagina
e bussa e non può entrare,
e non deve. La scrittura
non è specchio, piuttosto
il vetro zigrinato delle docce,
dove il corpo si sgretola
e solo la sua ombra traspare
incerta ma reale.
E non si riconosce chi si lava
ma soltanto il suo gesto.
Perciò che importa
vedere dietro la filigrana,
se io sono il falsario
e solo la filigrana è il mio lavoro.
Dieci poesie scritte in un mese
non è molto anche se questa
sarebbe l’undicesima.
Neanche i tempi poi sono diversi
anzi c’è un solo tema
ed ha per tema il tema, come adesso.
Questo per dire quanto
resta di qua della pagina
e bussa e non può entrare,
e non deve. La scrittura
non è specchio, piuttosto
il vetro zigrinato delle docce,
dove il corpo si sgretola
e solo la sua ombra traspare
incerta ma reale.
E non si riconosce chi si lava
ma soltanto il suo gesto.
Perciò che importa
vedere dietro la filigrana,
se io sono il falsario
e solo la filigrana è il mio lavoro.
Valerio Magrelli
Ora serrata retinae
Feltrinelli
1981
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