La
nube-preghiera è passata di lato
le
lacrime si sono infilzate, hanno calpestato le rughe,
i
denti, i guanti. Assopisciti, o malato
terzo
occhio, monocolo della porta
con
la corda di una piccola crepa
sull’uomo
in
piedi
quasi
fosse senza fiore,
con
il dito
sul
punto sensibile del campanello,
bisognoso
di
una cosa soltanto
lo
scatto
della
serratura…
Dormi,
mia dolcezza, assopisciti, svanisci,
dormi,
erbetta indocile, allungati
verso
i piedini, i sandaletti,
dormi
e sogna…
una
primavera – verde – da impazzire…
Marina Gol’denberg
Questa
poesia è tratta dal volume La nuovissima
poesia Russa
a cura
di Mauro Martini
Einaudi
2003
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