giovedì 14 maggio 2015

La poesia è la lingua rovente della gioia

Feste tardive

La sera, ai confini della città, dopo un giorno intero
di vuoto, iniziano all'improvviso feste tardive
e il sanscrito del crepuscolo parla
nella lingua rovente della gioia.
In alto nell'aria fluttuano fuochi fatui
di sigarette che nessuno fuma.
Arde la carta di fugaci segreti;
le confidenze del cielo che si spegne sommesso
non si lasciano annotare o ricordare.
Che importa se t'insegue l'esercito del faraone,
quando l'eternità è intrecciata ai giorni
della settimana come il muschio tra le travi
di una casa di legno.


Adam Zagajewski
Dalla vita degli oggetti 
a cura di Krystyna Jaworska
Adelphi 2012

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