lunedì 5 agosto 2013

Se non avessi l’ombra che si disegna sola


(sogno è città, da un disegno di Jan Fabre)


1.
Dove ci sono ancora case vuote, lí finisce Roma
si lacera di strade senza targa, dove la notte
è solo mani di rissa e crudeltà di cani.
Guardo lasciando che nel buio
cadano gocce rumorose. L’acqua
che non ha spessore, che non è diretta,
porta il suo ritmo verso il niente,
diviene danza ossessiva di pianeti
.
Nessuno sembra sveglio, qui; o sono tutti
    oltre frontiera
lungo le scale
 e i corridoi cammino
    respirando
tornando a casa a bocca aperta, io
    solo testimone.
Qui la vittoria o la sconfitta sono sconosciute:
resta la ferocia delle cose. Non riconosco nulla
dalla finestra, tutto è uguale, è la polvere
    che vaga
dunque non c’è nient’altro dietro le nostre
vite: se non avessi l’ombra che si disegna sola,
quella di un cane a cui somiglio, sarei davvero
anch’io una cosa, abbandonata tra gli agguati,
di nuovo nel deserto della strada immobile
nel giorno identico a ieri
che arriva tardi, che non si sbaglia mai.

Mario De Santis
La polvere nell’acqua
Crocetti Editore 2012

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