Ogni romanzo è un viaggio nel buio, intervallato da una luce cosmica e da una luce creaturale. Per essere più preciso, ho pensato a Cézanne e ho pensato a Rembrandt. Ma si sa che i rapporti fra le arti devono essere casti.
La scrittura è secca, la risposta al dramma è lirica. Di più non posso dire. Il mare, il vento, le stelle, tutto si convoglia nel viaggio; sulla terra, il male, la violenza hanno origine lontano, nei secoli.
In ogni ora che passa vi sono diamanti estremi, nell'ora più semplice. Ho pensato agli Ossi di seppia di Montale e al Cimitero marino di Valéry, ai due grandi interlocutori del golfo di Genova e del Golfo di Marsiglia, alla loro meditazione su rive scoscese e tra le pietre dorate e le tombe assalite dai marosi.
So che ogni libro in cui si allude al destino umano è un fallimento. Se poi vi è di mezzo un marinaio che vede buona parte delle cose sulle sue palpebre chiuse...
Francesco Biamonti
Scritti e parlati
I silenzi di Attesa sul mare
Einaudi 2008
2 settimane fa
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