la stessa intensità della
luce di mattina.
Tu tenevi acceso il
fuoco, io leggevo
Bonnefoy a bassa voce
solo per te.
Non c'era altro mondo
fuori dalle sue parole.
Elena Petrassi
Il calvario della rosa
Morett&Vitali 2004
Morett&Vitali 2004
Questa poesia è una delle mie preferite tra le novanta del primo libro.
Quando nel novembre 2004 Yves Bonnefoy è venuto alla Triennale di Milano per la lectio magistralis "La poésie et l'avenir", gli ho regalato il calvario e gli ho raccontato che c'era una poesia che si intitolava "Le poesie di Bonnefoy".
Lui si è seduto e l'ha letta davanti a me.
Bonnefoy che leggeva "Le poesie di Bonnefoy" davanti a me è stato un momento di meta-poesia che mi ha riempita di gioia perché lui è uno dei più grandi poeti del Novecento e uno dei miei maestri.
Qualche anno dopo, il teologo e critico letterario francese Jean-Pierre Jossua l'ha tradotta e ha citato il libro in un lungo articolo, dedicato proprio a Bonnefoy, uscito nel volume 2/2010 del "Bulletin de théologie littéraire".
Ecco la sua versione.
Les poèmes de Bonnefoy
Nous étions proches
partageant l'intensité
de la lumière du matin.
Tu gardais le feu
allumé et moi je lisais
Bonnefoy à voix basse
pour toi seul.
Il n'y avait nul monde
hors de ces mots
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