Alle volte mi
sembra che un'epidemia pestilenziale abbia colpito l'umanità nella facoltà che
più la caratterizza, cioè l'uso della parola, una peste del linguaggio che si
manifesta come perdita di forza conoscitiva e di immediatezza, come automatismo
che tende a livellare l'espressione sulle formule più generiche, anonime,
astratte, a diluire i significati, a smussare le punte espressive, a spegnere
ogni scintilla che sprizzi dallo scontro delle parole con nuove circostanze.
Non mi interessa qui chiedermi se le origini di questa epidemia siano da
ricercare nella politica, nell'ideologia, nell'uniformità burocratica,
nell'omogeneizzazione dei mass-media, nella diffusione scolastica della media
cultura. Quel che mi interessa sono le possibilità di salute.
La letteratura (e
forse solo la letteratura) può creare degli anticorpi che contrastino
l'espandersi della peste del linguaggio.
Italo Calvino
Lezioni americane
Garzanti 1988
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