venerdì 15 agosto 2014

Il silenzioso trascorrere dell'estate tra gli alberi

Centinaia di lucciole


Cielo ancora viola,
ombre raccolte
sotto gli alberi

prime stelle pallide
come betulle notturne, le lucciole
cominciano: fin dall’inizio

la notte appartiene
a loro.
              Il buio le fa brillare:
dalla nostra terrazza al riparo

osserviamo il loro brillio
accentuarsi: tre, quattro di loro
illuminano il crepuscolo con

solennità; dieci o dodici
e gli occhi si confondono
senza fine;

e nella notte più fonda
sono venti, cinquanta, di più –
un numero incalcolabile –

eppure ne continuano
a venire.
                 Nessun inverno
supera il lampo

della loro tempesta, nessuna primavera
la sorprendente crescita.
                                               Espandendosi
per contenerle, la notte si riempie

dei loro crepitii silenziosi,
centinaia di lucciole,
ogni luce intermittente è una piccola offerta

per attirare un compagno diffidente
nella congiunta oscurità
della propagazione…

Perciò vengono spasimando alle finestre
del cottage in ordine sparso a illuminare
fiocamente, in modo inquietante

le nostre facce, e nient’altro che l’istinto
primordiale d’ogni creatura all'accoppiamento
erige costellazioni altrettanto luminose,

e più vicine di quanto i cieli
non saranno mai.
                                  Soltanto
guardare, senza dire nulla,

con gratitudine,
è il meglio, è quello di cui
avevamo bisogno.
                                  Perché stanotte

abbiamo visto stelle sufficienti
a mantenerci per un anno
intero di vita cittadina –

notti autunnali che si allungano,
alberi aperti e la rosea
oscurità dei centri commerciali;

cieli grigi ad ammassare neve,
e la luna sulla neve ghiacciata
e paludosi cieli d’aprile intasati

di sedimenti … fin quando il silenzioso
trascorrere dell’estate tra gli alberi
indirizza anche noi, attratti dalla luce,

verso un’altra breve stagione di lucciole.

Brad Leithauser

da Between Leaps – Poems 1972-1985
Oxford University Press 1987
Traduzione di Aldo Rosselli e Nail Chiodo
dal blog Poesie senza pari


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