domenica 20 ottobre 2013

L'assenza dell'immaginazione doveva essere immaginata

Il senso ordinario delle cose
Cadute le foglie, torniamo
Al senso ordinario delle cose. È come se
Avessimo esaurito l’immaginazione,
Inanimi in un sapere inerte.
È difficile persino scegliere l’aggettivo
Per questo freddo vacuo, questa tristezza senza causa.
La grande struttura è diventata una casa modesta.
Nessun turbante percorre i pavimenti immiseriti.
La serra ha più che mai bisogno di una riverniciatura.
Il comignolo a cinquant’anni e pende da una parte.
Una sforzo fantasioso è fallito, una ripetizione
Nella ripetitività di uomini e mosche.
Eppure l’assenza dell’immaginazione doveva
Essa stessa essere immaginata. La grande vasca,
Il suo senso ordinario, senza riflessi, foglie,
Fango, acqua come vetro sporco, espressione di un certo
Silenzio, il silenzio di un topo uscito a vedere.
La grande vasca e la rovina delle ninfee, tutto ciò
Doveva essere immaginato come una conoscenza
Inevitabile,
Imposta, come impone una necessità.

Wallace Stevens
Il mondo come meditazione
traduzione di Massimo Bacigalupo
Guanda 1998

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