Gli editori non amano i libri di racconti, vogliono romanzi. E pazienza se poi i romanzi, in grandissima parte, non sono che racconti dilatati, e quindi romanzi sbagliati. Perché un romanzo è qualcosa di diverso da un racconto. Il primo ha una costruzione complessa, personaggi che evolvono nel corso della storia, un intreccio con un certo numero di sorprese e cambiamenti (psicologici, esistenziali, temporali). Nel racconto è essenziale un punto focale, perché centrale è il dettaglio. Detto altrimenti: il racconto va in profondità, è verticale; mentre il romanzo è prevalentemente orizzontale. La morte di Ivan Il’ič, per esempio, non è un romanzo, anche se gli editori si affannano a presentarlo come tale e anche se è abbastanza lungo perché i lettori abbiano l’illusione di aver letto un romanzo. Ma cos’è questo dettaglio illuminato dal racconto? E’ il perturbante della vita. Nel caso di Ivan Il’ič è la morte in persona. Un racconto riuscito mette a fuoco una crisi, una crepa nello scorrere liscio dei giorni.
Sandra Petrignani
incipit di una recensione dedicata alla raccolta di racconti Purchè una luce sia accesa nella notte di Patrizia Zappa Mulas
2 settimane fa
1 commento:
Sono perfettamente d'accordo, almeno in linea di massima. Infatti, al di là del dato tecnico, quel che poi conta e conterà sempre è la scrittura.
Marina
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