«Con mia nonna» diceva «ho fatto una scuola dura.» “Sìì
fedele alla tua storia” mi ripeteva la vecchia strega. “Sii eternamente,
inflessibilmente fedele alla tua storia”. “Perché nonna?”, le domandavo. “E ti
devo dire anche i motivi sfrontata?”, gridava lei. “E tu prenderesti di fare la
narratrice! Eppure devi diventarlo, e io ti dirò quei motivi! Ascolta, dunque:
dove il lettore è fedele, eternamente, inflessibilmente fedele alla sua storia,
là alla fine parlerà il silenzio. Dove la storia è stata tradita, il silenzio
non è che vuoto. Ma noi, i fedeli, subito dopo aver pronunciato l’ultima
parola, udremo la voce del silenzio. Che una ragazzina mocciosa lo capisca o no”».
«Chi allora» ella continua «racconta una storia ancora
più bella delle nostre? Il silenzio. E dove si legge una storia più profonda di
quelle scritte sulla pagina più squisitamente stampata del più prezioso di
tutti i libri? Sulla pagina bianca. Quando una penna regale e coraggiosa, nel
momento della sua più alta ispirazione, ha finito di scrivere la sua storia con
l’inchiostro più raro… dove, in quel momento, si può leggere un racconto ancora
più profondo, più soave, più allegro e più crudele di quello? Sulla pagina
bianca».
Karen Blixen
Ultimi racconti
La pagina bianca
Traduzione di Adriana Motti
Adelphi 1982
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