Ancora, mi implori
ancora, ti sussurro
le sillabe si frantumano
sull’àncora dei nostri corpi
esposti alla notte.
Ancora e ancora mi chiedi
Ancora, ti concedo
mentre la lingua gioca
sulle omonimie per
occupare gli spazi
immensi, tra i nostri
corpi, divorati e sciolti.
Ancora non è l’inizio.
(quello viene prima
di questa fine
di questo desiderio
che tutto mischia
e subito ci separa).
Elena Petrassi
Il calvario della rosa
Moretti&Vitali 2004
Il calvario della rosa
Moretti&Vitali 2004
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