sabato 23 luglio 2016

lento tra il murmure d’ulivi saraceni

Strada di Agrigentum

Là dura un vento che ricordo acceso
nelle criniere dei cavalli obliqui in
corsa lungo le pianure, vento che
macchia e rode l’arenaria e il cuore dei
telamoni lugubri, riversi sopra l’erba.
Anima antica, grigia di rancori, torni
a quel vento, annusi il delicato
muschio che riveste i giganti sospinti
giù dal cielo. Come sola allo spazio
che ti resta! E più t’accori s’odi
ancora il suono che s’allontana largo
verso il mare dove Espero già striscia
mattutino: il marranzano tristemente
vibra nella gola al carraio che risale
il colle nitido di luna, lento tra il

murmure d’ulivi saraceni.


Salvatore Quasimodo
Ed è subito sera
Mondadori 1942

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