mercoledì 23 settembre 2015

Scrivere è sfuggire alla realtà reale

Ho scandalosamente distrutto l'illusione? No. I miei personaggi continuano a esistere, e in una realtà che non è meno, o più, reale di quella che ho appena distrutto. L'invenzione, come disse un greco circa duemilacinquecento anni fa, è intrecciata in tutte le cose. Io ritengo che questa nuova realtà (o irrealtà) sia più valida, e vorrei che voi pure condivideste la mia convinzione di non poter controllare del tutto queste creature della mia mente, come voi non controllate i figli, i colleghi, gli amici o addirittura voi stessi. 
Dite che questo è assurdo? Che un personaggio o è "reale" o "immaginario"? Se tu la pensi così, hypocrite lecteur, posso soltanto ridere. Tu non consideri del tutto reale neanche il tuo passato; lo agghindi, lo indori, lo diffami, lo censuri, lo rattoppi... in una parola lo romanzi e lo metti su uno scaffale, è il tuo libro, la tua autobiografia romanzata. Tutti noi non facciamo che sfuggire alla realtà reale.

John Fowles
La donna del tenete francese
traduzione di Ettore Capriolo
Mondadori 1970

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