«Per dare un'idea dello spirito di questo film racconto un episodio di quand'ero piccolo. Ero con mia madre per le scale della nostra casa di paese, d' estate si stava più freschi. Mia madre ricamava e io giocavo con una collanina di Lourdes, a un tratto mi è caduta e non l' abbiamo più trovata. E mia madre mi ha detto: può succedere che le cose spariscano. Ecco, questo film nasce dal desiderio di raccontare la realtà da una prospettiva non realistica, che è la dimensione del sud; di rappresentare la mistificazione. Parlo anche del disagio con la propria fisicità in un momento in cui tutti si operano e si trasformano. Ma fuori siamo il riflesso di quello che siamo dentro e non viceversa, come la pubblicità ci dice».
Sergio Rubini intervistato da Paolo d'Agostini sul suo film L'anima gemella
Repubblica 9 febbraio 2002
2 settimane fa
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