A volte
quando sfoglio quotidiani e riviste
anziché leggere subito gli articoli che mi interessano strappo le pagine
e le conservo. Ho diverse cartellette di varie dimensioni e forme con questi
ritagli. I temi sono sempre gli stessi, vite di scrittori, viaggi in paesi che
continuano a essere misteriosi, New York, le stelle, architetti e architettura, Milano, i libri,
il mare, i poeti, le nuvole, gli alberi, Parigi, i giardini, ricette di cucina, gente che legge, gente che non guarda nell'obiettivo, gente che passa, case da abitare, volti sconosciuti che vincono l’oblio, fotografie in bianco e nero. Gli
articoli che restano nelle scure dimore di cartone alla fine sono pochi, quelli
che ho letto subito e che mi hanno lasciato una piccola folgorazione, un senso
di scoperta, la comprensione di qualcosa che non sapevo, restano. Quelli che
non ho letto subito e che prendo in mano a distanza di tempo sopravvivono di
rado alla lettura ritardata. Ma so perché continuo a farlo, perché
quando strappo la carta e li conservo, con loro conservo il desiderio di
provare quel brivido della scoperta, di una nuova rivelazione.
E.P.
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