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I libri sono più forti della vita
Perché scrivo? Perché i libri sono più forti della vita. Sono la più
bella delle rivincite. Sono i testimoni dell’inviolabile muraglia della nostra
mente, dell’inespugnabile fortezza della nostra memoria. E quando non scrivo,
una volta l’anno, vado a Baltimore. Mi fermo per qualche momento nel quartiere
di Oak Park, poi vado a trovarli nel cimitero di Forrest Lane. Depongo dei
sassolini sulle loro lapidi, per continuare a costruire la loro memoria, e mi
raccolgo. Rifletto su chi sono, su dove vado e da dove vengo. Mi accovaccio
vicino a loro, poggio le mani sui loro nomi incisi e li bacio. Poi chiudo gli
occhi e li sento vivere in me. Mio zio Saul, benedetta la sua memoria. Tutto è
cancellato. Mia zia Anita, benedetta la sua memoria. Tutto è dimenticato. Mio
cugino Hillel, benedetta la sua memoria. Tutto è perdonato. Mio cugino Woody,
benedetta la sua memoria. Tutto è riparato. Se ne sono andati, ma io so che
sono ancora qui. So che dimoreranno per sempre in questo luogo che si chiama
Baltimore, il Paradiso dei Giusti, o forse soltanto nella mia memoria. Non
importa. So che mi aspettano da qualche parte.
Joël Dicker
Il libro
dei Baltimore
traduzione di V. Vega
La Nave di Teseo 2018
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