allo scultore Mario Cerioli
Scolpire il mare...
Le sue musiche...
Lunghe,
le mobili sue cordigliere
crestate di neve...
Scolpire
- bluastre - le schegge
delle sue ire....
I frantumi
-contro murate o scogliere
delle sue euforie...
Filarne il vetro in lamine
semiviperine...
In taglienti
nastri d'alghe...
Fissarne
- sotto le trasparenti
batterie del cielo - le bianche
catastrofi...
Lignificare
le esterrefatte allegrie
di chi vi si tuffa...
Scolpire
il mare fino a farne il volto
del dileguante...
Dire
(in calmerìa o in fortunale)
l'indicibile usando
il mare come materiale...
il mare come costruzione...
il mare come invenzione....
Giorgio Caproni
Il Conte di Kevenhüller
Garzanti 1986
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