giovedì 15 ottobre 2015

a Milano certi giorni sembra di essere a Londra

Due bassotti con cappottini stravaganti, un uomo che cammina con un navigatore che gli suggerisce la strada, una donna vestita di nero con un ombrello rosso, una donna vestita di grigio con un ombrello arancione.
Nella solita pasticceria un uomo anziano elegante, accompagnato da un bracco, ordina un cappuccino con il cacao e poi estrae dalla tasca un sacchettino di stoffa rossa e ne estrae 4 biscotti del Mulino Bianco. In metropolitana un gruppetto di ragazze siciliane vestite come per andare a una festa stanno andando invece a Expo. Nugoli di francesi che consultano cartine perché si sono persi, nugoli di inglesi che alle sei del pomeriggio già affollano i pub.
Una scrittrice che cammina senza ombrello, lo sguardo svagato ma curioso.
Una ragazza legge L'uomo senza qualità su una panchina. Un'altra ragazza legge Gita al faro di Virginia Woolf sulla banchina. 
La Darsena è così bella che a volte sembra di stare su un'ansa del Tamigi.
(Ma a volte anche sull' Île Saint-Louis a Parigi).
I gelsomini dell'anno che verrà dormono nel cuore dei rami autunnali, l'albero bellissimo davanti alla finestra ha iniziato a rinunciare alle foglie.
Un vento improvviso strappa foglie e ombrelli che non oppongono resistenza.
La partenza delle rondini che non abbiamo visto, ma ora sentiamo il silenzio della loro assenza.
E la pioggia, una pioggia sottile che da giorni scende sulla città e impregna ogni cosa senza tregua.
Ecco perché a Milano certi giorni sembra di essere a Londra.

E.P.

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