sabato 31 ottobre 2015

a disegnare il tempo come una linea stordita, sempre al cadere di una pagina

Si ricordava di lui e, per amore, anche se pensava 
a un serpente, avrebbe detto solo un arabesco; e avrebbe nascosto 
nella gonna il morso caldo, la ferita, l’impronta 
di tutti gli inganni, avrebbe fatto quasi tutto

per amore: avrebbe dato il sonno e il sangue, la casa e la felicità,
e avrebbe custodito silenziosi i fantasmi della paura, che sono
i padroni delle più grandi verità. Già un’altra volta aveva mentito

e per amore si sarebbe seduta alla tavola di lui
e avrebbe negato che lo amava, perché amarlo era un inganno
ancora più grande che mentirgli. E, per amore, si mise

a disegnare il tempo come una linea stordita, sempre
al cadere di una pagina, a prolungare il mancato incontro.
E faceva stelle, anche se pensava alle croci;
arabeschi, anche se ricordava solo serpenti.

Maria do Rosário Pedreira
traduzione di Mirella Abriati

da “La casa e l’odore dei libri”, Librati Edizioni, 2008

***

Lembrava-se dele…

Lembrava-se dele e, por amor, ainda que pensasse
em serpente, diria apenas arabesco; e esconderia
na saia a mordedura quente, a ferida, a marca
de todos os enganos, faria quase tudo

por amor: daria o sono e o sangue, a casa e a alegria,
e guardaria calados os fantasmas do medo, que são
os donos das maiores verdades. Já de outra vez mentira

e por amor haveria de sentar-se à mesa dele
e negar que o amava, porque amá-lo era um engano
ainda maior do que mentir-lhe. E, por amor, punha-se

a desenhar o tempo como uma linha tonta, sempre
a cair da folha, a prolongar o desencontro.
E fazia estrelas, ainda que pensasse em cruzes;
arabescos, ainda que só se lembrasse de serpentes.

Maria do Rosário Pedreira

de “A Casa e o Cheiro dos Livros”, Editor Gótica, Lisboa, 2001

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