lunedì 27 luglio 2015

Le metafore dell'amore, scaglie di luce cadente

Scaglie di luce cadente. Poesia della peste

all'incirca anche qui 
uno su quattro scompare
proprio mentre parliamo –

leggermente e senza alcuna tecnica muoiono
lentamente e oltre la durata dell’amore

buoni cittadini di un buon paese, muoiono modestamente
l’abbraccio dei contagiati è un progetto nazionale
il rifiuto la prerogativa della cerchia più intima

le metafore dell’amore si squarciano,
la gente esce
dal suo guscio laccato, morendo

urlare non è consentito dove dormono i bambini
e le madri, boccioli morenti di lampeggiatori
nei nubifragi dell’amore degli uomini

qui molto vicino alla terra i bambini e le loro madri
e poi anche i padri muoiono
come muoiono i poveri, lottando
per un po’ di dignità e un po’ di cibo
ogni volta stupita torno
a sfiorare lievemente con le labbra ogni morte

all’incirca anche qui
uno su quattro scompare –

quanti saranno i piccoli portatori per una bara?
ci vogliono molti giorni per avvolgere tuo padre in un lenzuolo
resti impigliato nella rete delle ossa
chi lo seppellirà se non lo fai tu?

smarrito seghi l’albero

tutta la notte il mio orologio fa un suono così solenne
come una bambina che attraversa il corridoio buio
con le scarpe del nonno

tra fili d’erba, contro mura sgretolate
lasciate che le mucche offrano le mammelle ai neonati
che giacciono a pancia in su, come scarafaggi indifesi

le metafore dell’amore si squarciano

improvvisamente un giorno sentirai
il cielo nero avvampare nel silenzio
la strada vuota cercare disperata
il rumore dei passi

siamo alla fine, siamo alla fine
scaglie di luce cadente



Karen Press
The Canary Songbook
Carcanet 2005
traduzione di Paola Splendore
dal sito di Antonio Bux

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