martedì 27 agosto 2019

le città del Mediterraneo

Di ritorno dal Cairo, Flaubert scrisse a un amico: “Ho acquisito la certezza che le cose previste accadono di rado”. Nelle città del Mediterraneo è spesso così. Non trovi mai davvero quello che eri venuto a cercare. Forse perché questo mare, i porti che ha generato, le isole che culla, le linee e le forme delle sue rive rendono la verità inseparabile dalla felicità. L’ebbrezza stessa della luce non fa che esaltare lo spirito di contemplazione. L’ho scoperto a casa mia, a Marsiglia. Vicino alla baia des Singes, ben oltre il porticciolo di Les Goudes, all'estremità orientale della città. Ore e ore a guardar passare nello stretto di Les Croisettes le barche di ritorno dalla pesca. È qui, e in nessun altro posto, che queste mi sembrano, mi sembreranno sempre le più belle. Ore e ore ad attendere quel momento, più magico di qualsiasi altro, in cui un cargo entrerà nella luce del sole al tramonto sul mare e vi scomparirà per una frazione di secondo. Il tempo di credere che tutto è possibile. Qui non pensiamo. Dopo. Soltanto dopo pensiamo a tutte le ore della vita in cui avremmo dovuto imparare, e a quelle in cui avremmo dovuto dimenticare. Certo, è raro che un’intera vita possa trascorrere così, nella contemplazione.


Jean-Claude Izzo 
Aglio, menta e basilico
traduzione di Gaia Panfili
e/o 2012

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