martedì 15 gennaio 2013

Leggere è sporcare i libri di salsa di pomodoro


Che cosa faceva in quel periodo? 
«Prima di essere una scrittrice io sono una lettrice, lo sono sempre stata».
Fin da piccola divoravo London, Faulkner e molta fantascienza. Anche oggi i miei libri sono sporchi di salsa di pomodoro perché non riesco a staccarmi da una lettura nemmeno quando cucino». 

Il suo racconto più famoso cita le montagne. Ma a lei piace anche l'oceano... 
«Tutto è cominciato quando i miei genitori affittarono una casa quasi diroccata sulla costa del Maine per 25 dollari la settimana. Si trattava di una casupola arrampicata su una piccola scogliera a picco sull'oceano. Ricordo il sentiero che ci portava nelle piscine naturali formate dalla marea. È stata una settimana di esplorazione, ricerca di conchiglie, studio delle alghe marine e delle piccole creature che vivevano in quelle pozze d'acqua. E poi la scoperta di monete perse nella sabbia e i ricci di mare».

Perché ricorda in particolare quell'esperienza? 
«Era un mondo senza tempo. A noi bambine quella casa sembrava un luogo perfetto in cui vivere, ma mia madre si lamentava per la cucina primitiva, un vecchio forno a cherosene con due fuochi. Non ci siamo mai più tornati; molti anni dopo, senza rendermene conto, ho comprato una casa in Newfoundland che assomigliava molto alla casa del Maine».

Cosa le manca di più, oggi? 
«L'oceano, appunto. Ho passato gli ultimi trent'anni della vita tra pianure e montagne. Mi manca il nord Atlantico, salato e ansimante, come manca a chiunque sia vissuto da quelle parti.
E ho visto molti mari: dall'oceano Indiano al mare della Tasmania, ma quello che parla al mio cuore è l'oceano Atlantico. Lì mi sentivo davvero in vacanza».

frammento dell'intervista di 
Antonio Monda Annie Proulx
la Repubblica 25 agosto 2011


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