lunedì 7 gennaio 2013

La vera biografia di uno scrittore dovrebbe coincidere con il suo stile

«Devo a Nabokov se ho cambiato il modo di vedere non solo la letteratura, ma anche la vita». 
Lei ama la letteratura ma dichiara di aver "paura dei libri e della lettura". «Perché è un amore che richiede uno sforzo enorme: chi vuole assorbire la sostanza di un libro deve pagare un prezzo. Per leggere Ada ci ho messo cinque mesi, ma quel libro mi ha fatto capire che una delle funzioni più importanti della letteratura è quella di insegnare a vedere il mondo». 
È d'accordo con Nabokov quando afferma "non è possibile leggere un libro, si può soltanto rileggerlo"? 
«Certo: Paul Valéry sosteneva che la letteratura comincia alla seconda lettura: la prima volta si segue la letteralità, poi arriva la consapevolezza,e si apprezza la magia del linguaggio, entrando in un mondo diverso». 
Perché sostiene che sia necessario "indovinare i libri che desideriamo con il cuore o di cui abbiamo realmente bisogno"? 
«Perché purtroppo la vita è troppo breve per poter leggere tutto. Sta a noi intuire i libri che possono cambiarci la vita, e ricordo che in Se una notte di inverno un viaggiatore Calvino scrive una cosa suggestiva: anche i libri non letti che teniamo vicino a noi ci impregnano della nostra sostanza». 
Nabokov scrive: "Perfino nell' oscurità o nella morte le cose vibrano di radiosa bellezza. La luce si trova ovunque" si tratta di un approccio religioso? 
«In Nabokov è presente una grande dimensione metafisica e mistica, della quale parla in maniera pudica. Era una persona che aveva fede nella bontà fondamentale di ogni cosa, e questa concezione ha radici nella religione. Nonostante la violenza e il caos del mondo, continuava a credere che esistesse un disegno armonico nell' universo, del quale sta a noi cogliere la trama nascosta. Lui usa il termine russo "blazenstvo",e nei suoi libriè sempre presente una luminosità unica, che a volte si coglie in dettagli che ci fanno intuire un disegno più grande. Io ritengo con Nabokov che il crimine più grande dell' uomo moderno sia stato quello di aver smesso di guardare, e cito sempre quel suo racconto in cui scrive: "Quest' uomo è un pessimista, e come tutti i pessimisti era una persona ridicola per quanto non sapesse osservare"».

(...)

Lei scrive: "La vera biografia di uno scrittore dovrebbe coincidere con il suo stile". 
«Era una cosa in cui credeva Nabokov: non sono mai stata troppo interessata alle convinzioni o alla biografia degli scrittori. Non riuscirei, ad esempio, ad apprezzare un grande autore come Celine. Per lo scrittore la sostanza è nella lingua, nell' originalità e nell' immaginazione che finisce per prevalere sulla realtà». 
È vero che polemizzò con un editor del New York che gli chiedeva di semplificare alcuni passaggi di un suo scritto? 
«Sì e difese la "tortuosità che mi appartiene, e che solo a prima vista può sembrare sgraziata e oscura", concludendo: «perché non lasciare che il lettore rilegga un periodo di tanto in tanto? Non può fargli male».

frammento dell'intervista di Antonio MondaLila Azam Zanganeh
in occasione dell'uscita del suo libro Un incantevole sogno di felicità 
traduzione di Stefania Rega
L' ancora del Mediterraneo 2011

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