mercoledì 8 giugno 2016

Dopo la pioggia di stelle, un attimo prima della divisione finale

Alle porte della valle

Dopo la pioggia di stelle
sul prato di ceneri
si riunirono tutti vigilati da angeli
da un’altura superstite
si può abbracciare con lo sguardo
l’intero gregge belante dei bipedi
in verità non sono molti
contando perfino quelli che verranno
da cronache favole e vite dei santi
ma basta con queste considerazioni
portiamoci con lo sguardo
alla gola della valle
da cui si leva un grido
dopo il sibilo dell’esplosione
dopo il sibilo del silenzio
quella voce pulsa come sorgente d’acqua viva
è come ci spiegano
il grido delle madri a cui vengono tolti i figli
giacché a quanto pare
saremo redenti singolarmente
gli angeli custodi sono intransigenti
e va riconosciuto fanno un duro lavoro
lei implora
– nascondimi in un occhio
nel palmo di una mano tra le braccia
siamo sempre stati insieme
non puoi abbandonarmi adesso
che sono morta e ho bisogno di tenerezza
un angelo più anziano
spiega sorridendo l’equivoco
una vecchietta porta
i resti d’un canarino
(tutti gli animali erano morti un po’ prima)
– era così caro – dice piangendo
capiva tutto
quando gli dicevo –
la sua voce si perde nel chiasso generale
perfino un taglialegna
che non si sospetterebbe di cose simili
un vecchio omone ricurvo
si stringe l’ascia al petto
– per tutta la vita è stata mia
anche adesso sarà mia
mi ha dato da vivere là
mi darà da vivere qui
nessuno ha il diritto
– dice –
non la consegnerò
quelli che a quanto sembra
hanno obbedito agli ordini senza soffrire
vanno a capo chino in segno di conciliazione
ma nei pugni stretti nascondono
frammenti di lettere nastri ciocche di capelli
e fotografie
credendo ingenuamente che
non verranno tolti loro
è così che appaiono
per un attimo
prima della divisione finale
in chi digrignerà i denti
e chi canterà i salmi.

Zbigniew Herbert
Rapporto dalla città assediata
a cura di Pietro Marchesani 
Adelphi 1993

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