lunedì 28 dicembre 2015

Le parole sono trama e ordito della memoria

Elenco. Memoria

Cosa non devo dimenticare
     

  1. La notte, da piccola, nel letto della casa di Castagneto e Vittorio nel letto accanto. Il mio posto nel mondo, quello che pensavo che fosse. Il freddo delle lenzuola umide, il caldo della brace: insieme.
  2. Che il tempo non esiste. Siamo tutti al mondo allo stesso momento, nel   passato nel presente e nel futuro.
  3. Che è inutile spiegare questa cosa. Qualcuno la sa, qualcun altro non può ed è inutile.
  4. Le regole della salute: dormire almeno sei ore, avere rispetto del corpo, curarlo. Dedicare dieci minuti al giorno ad ascoltarlo e capire cosa chiede. Fare esercizio, camminare. Non usare farmaci se non è assolutamente necessario. Se non è. Assolutamente. Necessario.
  5. Chiamare la nonna. Scriverle qualche riga ogni giorno e inviarle una lettera ogni settimana.
  6. Il potere della musica. Lhasa de Sela, la sua voce.
  7. Il potere della lettura. Un libro, ovunque con me, sempre.
  8. Il potere delle favole. Non abbandonare il progetto di tradurre le fiabe raccolte nel mondo. Non rinunciare. Insistere anche quando sembra così faticoso. Doloroso.
  9. Todo cuadra. Questa formula, tutto è al suo posto. Ma non si può tanto tradurre. Tutto è proprio come deve essere. Non c’è da ostinarsi a spostare i pezzi. Bisogna solo osservarli muovere, vedere dove vanno. Questo siamo: spettatori attivi nel teatro dell’universo. È uno spettacolo, realmente, la vita. Todo cuadra.
  10. L’amore è fragile. È una cosa talmente magica che bisogna starci molto attenti. A come si dicono le cose. Svanisce, altrimenti: va via. Deve rimanere nel bello. Vive di sorrisi. Handle with care, con cura. Controllare le proprie ossessioni, non fare scenate di gelosia inutili. Non metterlo alla prova, soprattutto. Mai.
  11. Parole tranello. Capriccio. Colpa. Regola. Pericolo. Non giocare con queste parole. Quando sembra che gli altri conoscano le regole del gioco e tu no. Quando vogliono farti pensare che sei inadeguata, e alla fine davvero lo pensi. Quando vogliono farti dire che sei stata una bambina viziata, che hai giocato col fuoco. Che la colpa è tua. La colpa. È tua. Che non sei stata prudente, non hai visto il pericolo. Egoista, cieca. Bisognava sopportare. Non giocare con queste parole. Non toccarle. Sono trappole mortali.
  12. Quando sono scesa da Barnes&Noble, in libreria, a cercare una guida di New York. 11 settembre 2001. Gli sguardi delle persone attorno a me che si affacciavano per strada a vedere il fumo e dicevano un incendio, forse. La storia non la capisci mai mentre accade. È raro. Anche Vera, la mamma di David, mi diceva di quando furono portati nei campi: non lo capisci subito, è raro. La storia grande è uno spostamento piccolo nella tua vita. È la storia piccola della tua vita a essere grande.





questa lista della memoria è di Irina Lucidi, una donna fuori dal comune, il libro che racconta la sua storia è di

Conchita De Gregorio
Mi sa che fuori è primavera
Feltrinelli 2015

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