giovedì 30 dicembre 2010

Quarta variazione. La rosa

La stanza contiene uno spazio
preciso, quello che puoi misurare
contando i passi se solo tu volessi.
Ma la pioggia ti occupa lo sguardo,
i ricordi qui non sono i benvenuti.
La rosa si oppone alla nostalgia,
lei sola conosce il brivido dell’unica
fioritura e mai ha sentito lo scorrere
dell’acqua scivolare tra petalo e
foglia. Ti implora sfiorandoti la mano
perché tu apra la finestra e la
benedizione della pioggia possa così
scompigliare la perfezione. Niente
di ciò che ha fatto è merito della
volontà, piuttosto il salto del desiderio
alle tue porte. Fa’ ciò che devi e
come la rosa sii bellezza per questo
mondo. A lei tocca solo profumare,
suscitare ammirazione, sbocciare.
Più dura è la tua soglia da schiudere
ma nella parola che scrivi tu sei
perfetto come la più magnifica
delle rose.

Nessun commento: