LE PRIME ORE
Le prime ore del mattino. Ancora non scrivi
(anzi, non provi nemmeno a scrivere) leggi solo pigramente
Tutto è fermo, tranquillo, pieno, ma
come per un regalo della musa della lentezza,
come tempo fa, nell'infanzia, in vacanza, quando a lungo
si studiava una mappa colorata prima della gita, una mappa
che prometteva così tanto, stagni profondi nel bosco
come occhi luminosi di farfalla, prati di montagna
coperti di erba pungente;
oppure un momento prima di addormentarsi, quando
ancora non ci sono sogni,
ma già si sente il loro arrivo da ogni parte del mondo,
la loro marcia, il pellegrinaggio, la loro veglia al letto del malato
(malato per davvero) e il vigore tra sculture medievali
rannicchiate in sé nell'eterna immobilità sopra la cattedrale;
le prime ore del mattino, silenzio
-ancora non scrivi,
ancora non capisci così tanto.
La gioia è vicina.
Adam Zagajewski
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