Non sono abituato a momenti di silenzio così lunghi e intensi. Vorrei uscire, respirare aria fresca.
Pian piano mi quieto. Percepisco il mio respiro, il cuore che batte. Dopo un po' affiora un'immagine lontana. Risale dal profondo il mio volto di bambino, scorgo negli occhi innocenti il sogno che fin da piccolo porto nel cuore. È ancora vivo e comprendo che non ci ho mai fatto seriamente i conti. È strano che si ripresenti proprio qui. In pustinia si fa strada con forza. L'immagine sono io, è il volto più segreto di me stesso. Antonella riapre gli occhi, solleva la testa. Un forte bisogno di parlare mi spinge a raccontare il mio sogno. Riesco a dargli voce, a nominarlo liberandolo un po' dalla nebbia che lo avvolgeva, ma sono solo poche parole. Non so decifrare bene le emozioni, le sensazioni, non aggiungo altro. Antonella mi guarda e bisbiglia: «Bisogna fidarsi delle intuizioni che sgorgano dal silenzio. Lo Spirito parla nel cuore quando le voci esteriori si quietano». Rimaniamo in silenzio ancora per alcuni minuti, poi lei mi porge il Vangelo e mi invita ad aprirlo. «Adesso, se vuoi, puoi leggere il brano che ti cade sotto gli occhi. Il silenzio parla attraverso la Scrittura. Vediamo cosa ha da dirti».
Sfoglio qualche pagina fino a che il mio sguardo si ferma sul Vangelo di Marco, capitolo XIII, versetti 28 e 29. «Dal fico imparate questa parabola: quando già il suo ramo si fa tenero e mette le foglie, voi sapete che l'estate è vicina; così anche voi, quando vedrete accadere queste cose, sappiate che egli è vicino, alle porte». Subito penso che l'estate è vicina. Che il mio sogno sta prendendo corpo. Non è più un'immagine evanescente, l'ho nominato, ha trovato posto nella mia coscienza. Sta maturando in me l'anelito custodito nell'anima. Ci raccogliamo di nuovo. Una dolce speranza si fa spazio dentro di me, comincio a credere con fiducia che il mio sogno diventerà presto realtà. Avrei altre cose da far emergere. Le sento muoversi, agitarsi. Come se questi lunghi minuti di silenzio avessero fatto saltare un tappo. Avverto una massa oscura che vorrebbe uscire per farsi conoscere, ma mi placo, per oggi può bastare. Non penso più a nulla. Sento la pace dentro di me.
Antonella Lumini e Paolo Rodari
La custode del silenzio
Einaudi 2016
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