Ieri abbiamo costeggiato un fiume e, anche se eravamo sempre a nord, c'erano luci che non avevo mai visto. Non che prima non esistessero, ma ero io che non le guardavo. Di solito in questa stagione sono a caccia, seguo piste, ho gli occhi fissi sui sentieri e sulle orme degli animali, è possibile che mi sia imbattuto in spettacoli del genere senza notarli e penso che devo essermi perso un'immensità di cose. Eppure mi concedo il tempo di ascoltare i lupi e contemplare il blu della notte, e quando non sono troppo in alto conto i riflessi incandescenti delle lucciole come fossero altrettanti astri preziosi e ridicoli. È per quei momenti che vivo qui, solo che il mondo è troppo grande perché si possa vedere tutto. È anche la sua bellezza. Se conoscessi tutto non avrei più sorprese, non avrei l'impressione che la luce dia al fiume riflessi arcobaleno, è una luce che sembra un gioco di prestigio. La vedi? Chiedo ad Aru, e lui dice di sì.
Sandrine Collette
Eravamo Lupi
traduzione di Marina Perseli
edizioni e/o 2024