Più
leggevo, più mi sentivo collegata, attraverso il tempo, ad altre vite, e in
profonda affinità con esse. Mi sentivo meno isolata. Non stavo andando alla
deriva sulla mia piccola zattera nel mare del presente; c’erano ponti che mi
avrebbero condotta sulla terraferma. Sì, il passato è un paese straniero, ma lo
possiamo visitare, e una volta approdati potremo portare con noi le cose che ci
servono. La letteratura è un terreno comune. Non è un terreno dominato solo da
interessi commerciali, né può essere prosciugato come la cultura di massa, che
sfrutta la novità e passa oltre. Si parla molto del mondo addomesticato,
contrapponendolo al mondo selvaggio. Gli esseri umani non hanno solo bisogno di
una natura selvaggia, ma degli spazi indomiti dell’immaginazione. Leggere ci
porta nei luoghi selvaggi.
Perché essere felice quando puoi essere normale?
Jeanette Winterson
traduzione di Chiara Spallino Rocca
Mondadori 2012
2 settimane fa