Attraversiamo come si attraversa un sogno, raccogliamo negli occhi frammenti di luce, i petali nuovi della magnolia, i germogli del gelsomino. Neanche una goccia di pioggia ha attraversato questo cielo, sarà un sogno di aria fine e molto silenzio. Qualcuno tornerà dove era nato cercando quella via, la stessa piazza, ma solo per cercare se stesso bambino. Qualcuno avrà perso il mare e qualcuno lo avrà trovato spostato un po’ più in là. Qualcuno avrà comprato un pane tondo e nuove speranze.
Ma il sogno non è scontato se la luce non attraverserà l’aria
impregnata da quelle minuscole goccioline che avvolgono gli sguardi e rendono
onirico questo paesaggio.
Non sempre sappiamo imboccare la strada di casa, a volte
è meglio non farlo e lasciarsi portare dal caso come il vento fa con le foglie
per sfiorare l’acqua o il volto di un passante.
Il caos che è la vita diventa così un racconto quando
lasciamo all’occhio e all’orecchio il compito di strappare all’oblio e al
silenzio, quanto sta accadendo intorno e dentro di noi.
Avremo una buona storia per ogni incontro e per ogni
giorno, una storia che ne chiama altre, una storia che ritorna al sogno che l’ha
generata e si accuccia, questa storia-lupo, ai piedi del sogno-narratore e
aspetta il conforto di una carezza, la pienezza del fuoco e la notte dolce come
il più morbido dei mantelli.
Dove
il tuo sguardo sta arrivando
Tiro un filo e tiro il sogno,
tiro l’altro filo ed è la memoria,
tiro il giorno e tesso la luce,
quante mani stanno lavorando
con me sullo stesso telaio?
Non rispondono i giorni e neanche
le ore. Restano in attesa
le mani dei tuoi racconti e forse
di quei passi che ancora non hai
inciso nella pietra del
tempo.
Così non so mai dove il
sogno
è caduto, dove la pioggia è
risorta, dove il tuo sguardo
ha cercato questo nuovo
silenzio.
Ho ascoltato sogni oggi, ho
ascoltato storie di vite che non sono la mia. E ho scoperto che i sogni restano
sulle mani, come polvere di farfalla.
Per questi sogni e per questo
storie devo ringraziare Susanna F. e Ivan C. che tengono, anche se ancora non
lo sanno, i due capi di questa Cronaca 368, di oggi giovedì 11 marzo del
secondo anno senza Carnevale, un giorno che è una Cronaca e una poesia inedita,
Dove il tuo sguardo sta arrivando, scritta
stasera.
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