Ecco che la sera è scesa anche su questo 365° giorno
dall’inizio del primo confinamento. Non so perché un anno fa mi sia presa la
pazzia di scrivere una Cronaca ogni giorno e di avere continuato a farlo,
perché a maggio del 2020, dopo la prima riapertura, sapevo che non era finita e non lo è ancora, non ancora. In
realtà so perché scrivo ogni giorno, scrivo per rafforzare le memorie di questo
periodo, scrivo per salvare frammenti di mondo e di umanità. Scrivo per il
piacere dello scrivere, scrivo per dare testimonianza, per offrire il mio punto
di vista sulle cose di questa realtà e su quelle della mia immaginazione che di
realtà ne ha incontrate molte altre. Scrivo perché scrivere è una delle
attività più belle della vita, perché così posso offrire e ricevere conforto e
speranza attraverso le parole e sentire come risuona in me “l’invincibile
estate” di Albert Camus.
Oggi, camminando come al solito, consideravo che la tecnologia, veleno della nostra società, in quest’anno di pandemia è stata la cura che ci ha permesso di non bloccare, almeno fino a un certo punto, il lavoro e la scuola. Smartworking e DAD (didattica a distanza) hanno salvato almeno in parte, le nostre vite. Avete provato a immaginare cosa sarebbe stata una pandemia del genere solo dieci anni fa? Io sì, e so che sarebbe stato tutto, ma proprio tutto, molto più difficile. È grazie alla tecnologia che questa sera ho potuto presentare, grazie all'invito del professor Giancarlo Covella grande appassionato di poesia, studioso e raffinato traduttore, il mio ultimo libro di poesie Un’estate invincibile all’Istituto Pascal-Mazzolari di Verolanuova. Circa 300 partecipanti con la presenza del sindaco e di un’assessora, la preside e la dirigente scolastica, molti professori e moltissime studentesse e studenti che hanno contribuito leggendo in lingua Sylvia Plath, Amelia Rosselli, Colette e Marguerite Yourcenar. Ho letto una poesia da ciascuno dei miei primi 4 libri e poi una scelta dal quinto. Nonostante gli schermi e la distanza, credo di avere sentito la presenza di tutte quelle giovani menti attente e curiose. Anche fare le presentazioni online è come gettare bottiglie con un messaggio in un oceano di cui non vedo i confini, né le isole, né le terre che lo delimitano.
Spero, spero davvero che i ragazzi e le ragazze stasera
abbiano sentito la loro estate invincibile e che imparino a coltivare il loro
giardino interiore.
Di seguito alcune delle poesie che ho letto stasera.
La
stessa riva
Siamo
rimasti fermi
sulla
stessa riva, guardando
direzioni
opposte tra la fine
e
l’inizio della luce, accecati
intenti,
pronti a riconoscere
il
calvario della rosa
che
fiorirà in novembre.
Il calvario della rosa
Moretti&Vitali 2004
L’opera del vento
Dovevo uscire dal gesto usuale
cambiare la foglia con l’acqua
piovana, non cercare presagi
sull’asfalto arroventato. Poco
molto poco, il calice non riempie
la brocca, il miele non addolcisce
l’ape, semmai ne fortifica il
pungiglione.
Questo è il mio scrivere, ti confesso
mescolare polline e parole, il resto
è opera del vento.
Sillabario della Luce
Moretti&Vitali 2007
La rosa sapiente e profumata
Quella rosa, quella non un’altra
perfetta sull’orlo della sparizione
dove l’ultimo petalo esita a
proclamare la propria fioritura.
È quella la rosa che ha scolpito
il fondo della pupilla, immagine
pietrosa incisa in un occhio
che non sa il fondo perché
dentro l’abisso vive. Quello
è l’occhio scolpito, quella
vi dico, proprio quella rosa
aulentissima e perfetta, oh
mia mistica visione che a ogni
cosa doni il profilo di una
rosa. Quella rosa, quella
non un’altra. Dolorosa,
sapiente e profumata, mai
nata nel maggio odoroso.
Figure del silenzio
Atì editore 2010
In ogni passione avvengono prodigi
Le noci e il melograno
ancora intatti sul tavolo,
due parole opposte che si
attraggono, le sto cercando
quercia e pietra uniche
a sfidare il tempo
troppo simili nella pervicacia
meglio la pioggia e il vento
che passano e non sanno
il sollievo della sosta.
Così saranno la quercia
e il vento i primi opposti
e la pietra con la pioggia
ad accompagnare ogni ricordo
che avrai lasciato, ogni parola
che avrò perduto.
In ogni passione avvengono
prodigi.
Scrivere il vento
Atì editore 2016
Un muro, un tetto, il silenzio interiore
Quello che sta sopra di noi,
le nuvole, le stelle, i tetti delle
case, la luce del sole, la chioma
degli alberi, le foglie in aria,
la pioggia prima che cada.
Quello che sta intorno a noi,
il vento, la nebbia, la luce del sole,
la voce di ogni persona, la pioggia
mentre cade, il profumo dei tigli,
i ricordi che assediano i passanti.
Quello che sta sotto di noi,
la terra, la sabbia, le pietre,
l’erba che non è stata
tagliata, le foglie dopo che sono
cadute, l’acqua, la neve,
la carta gettata.
Dunque, sta sotto solo ciò che
possiamo evitare, ma il vento,
le voci, la stella marina e quella
appesa nel cielo, la luce del sole,
le nuvole, sono cose che non
possiamo scongiurare, se non
usando i poveri strumenti umani:
l’ombrello, il passo lungo, lo sguardo
chino e distratto, un muro, un tetto,
il silenzio interiore.
Un’estate invincibile
Atì editore 2019
Altre poesie da Un’estate
invincibile, seguiranno nei prossimi
giorni. Chiudo così questa Cronaca 365 di lunedì 8 marzo del secondo anno senza
Carnevale
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