giovedì 26 agosto 2010

La finzione degli ulivi

Il dolore non è nido
alla verità. Nella finzione
degli ulivi non trovo
la ragione di tanta pervicacia
nutriti dalla luce più
che dalla terra sfidano
la nostra resistenza al
tempo. Vedi si sono piegati,
al vento hanno dato il loro
calice di immortalità, hanno
accettato la sfida. Mai
indietreggiano se chiedi
come, come possano nella
deformità dare frutti e
propagare luce pur in
forma diversa. Del loro
segreto non dicono neppure
all’acqua piovana.



Questa poesia è tratta dal mio libro Sillabario della luce

mercoledì 4 agosto 2010

Dopo gli ulivi

In primavera attraversava cespugli di cisto, macchie di timo, fazzoletti di erba, veronica, ciuffi di valeriana rossa aggrappati ai muri, lance d'origano e di timo, onde di lavanda e di ginestrini. mentre al riparo degli ulivi aglietti e iris blu rasentavano isolotti di borragine, acetoselle e piselli odorosi.
A giugno sotto gli ulivi c'è il giglio arancione di San Giovanni.
Dopo ulivi: querce, lecci, carpini, noccioli, castagne e sui prati primule, brughi, rose canine, crochi, timo, prugnoli e puiot di lavanda.


Questo è l'incipit del libro Il salto dell'acciuga di Nico Orengo, Einaudi 1997