La mia passione per gli alberi è cosa nota, e non solo
per gli alberi ma per tutto il mondo vegetale: cespugli, fiori, erbe spontanee,
semi in volo. Raccolgo le foglie cadute da quando ero una scolara delle elementari,
cerco di imparare a riconoscere le specie a partire dalle foglie, tocco i
tronchi e accarezzo le cortecce. Le creature del mondo vegetale mi trasmettono
gioia e serenità, mi piace passare il tempo a contemplarli. Cosa che posso fare
più nel giardino della Casa delle Parole che nella città silenziosa, ma anche
qui non mancano le occasioni. Oggi, durante la lunga passeggiata a ora di
pranzo, ho visto le prime forsythie fiorite e mi sono commossa. Poi quando sono
tornata a casa il mio amico Danilo mi ha letto una sua nuova poesia che gli ho
chiesto per inserirla in questa Cronaca:
Ode:
alberi ignoti
Pensare agli alberi
è la cosa più difficile.
Non gli alberi nominati,
la magnolia, il tiglio
ma quelli muti, che non chiedono niente,
hanno un cuore che riposa in solitudine
e stanno lì, indifesi
e il vento, le ali non li sfiorano.
Quante volte nei sentieri
vi ho incontrato senza riconoscervi
e i vostri rami sfioravano le nuvole
senza lasciare traccia…
Ignoti, ignoti perfino a voi stessi!
Quale Orfeo vi canterà?
Ma vi restano le notti
dove i nomi spariscono nel buio,
i viali inferi dove
tigli, oleandri, platani, pioppi
e voi, alberi senza nome
siete tutti uguali.
Ignoti a noi stessi come lo sono gli alberi, tutti noi
cerchiamo un Orfeo che canterà noi o la nostra assenza. Anche noi siamo senza
nome, persi nella folla, tutti uguali, tranne che allo sguardo di chi ci
riconosce perché ci ama.
Buona serata amiche e amici delle Cronache, oggi mi
lascio cullare da questi versi inediti di Danilo Bramati e chiudo presto la
Cronaca 358 di lunedì primo marzo del 2021, il secondo anno senza Carnevale.
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