martedì 2 marzo 2021

Cronache dagli anni senza Carnevale/359: la danza circolare di stelle e atomi terrestri


 


 

Sappiamo che il fiume scorre dalla sorgente alla foce e si mischia ad altre acque in un delta o in un estuario. Sappiamo che il fiume e l’acqua non coincidono, il fiume ha un letto, pesci, rive, alghe, pescatori, isole, detriti, riflessi. Ma senza acqua il fiume non esisterebbe. Quando piove è il cielo a ricordare che neanche l’acqua è tutta del fiume. E anche l’acqua sa di non essere un monolito, ma la combinazione di due atomi di idrogeno e di uno di ossigeno. L’acqua ricopre i due terzi della Terra e costituisce circa la metà del peso di un essere umano.

 

C’è sempre un fiume da guadare per arrivare a casa

 

Attento quando dici acqua, stai

chiamando il sangue o il mare?

Se dici fiume cosa intendi? Parli

solo dell’acqua o anche di tutto

ciò che è dentro e intorno? Ogni

cosa fa parte di un sistema, ogni

cosa non è mai solo se stessa, noi

non siamo mai solo noi stessi. Io è

un altro, dichiarò Rimbaud e ogni

poeta lo sa molto bene. Per questo

mi immergo nel fiume che non è

mai lo stesso, mentre gli atomi

terrestri e le stelle si rispecchiano

nella stessa danza circolare, più

simili a baccanti che a mesto

corteo di un funerale. Tutto ciò

che sta sulla terra è prima stato

nel cielo: questa è la prima legge

della poesia celeste e terrestre.

Per questo scrivo con la cenere

del vulcano e scrivo con il sangue

di una ferita, scrivo con le lacrime

ballate e sulle rive del tempo che è

il mio fiume, asciugo i miei abiti

all’ombra della pioggia. E torno a

bagnarmi, a credere agli dèi antichi

che ora tacciono per mancanza di

ascoltatori. Un atomo di Atena si

è impossessato della mia mano e

una lancia è pronta a trafiggere

le acque, il fulmine di Giove, silenzioso

l’accompagna, fanciulli si bagnano

in quelle acque verdi. C’è sempre un fiume

da guadare per arrivare a casa.

Silenzio, solo acqua che scorre, solo

respiro del fiume. Silenzio e nulla più.

 

Sono diverse le acque che attraversano e bagnano le terre ai piedi delle Montagne della Nebbia. Senza di me non esisterebbero, senza di loro non avrei questi luoghi dove rifugiarmi quando la realtà diventa troppo reale.

Oggi è martedì 2 marzo del secondo anno senza Carnevale e questa è la Cronaca 359, accompagnata dalla poesia inedita C’è sempre un fiume da guadare per arrivare a casa.

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