Sappiamo che il fiume scorre dalla sorgente alla foce e
si mischia ad altre acque in un delta o in un estuario. Sappiamo che il fiume e
l’acqua non coincidono, il fiume ha un letto, pesci, rive, alghe, pescatori,
isole, detriti, riflessi. Ma senza acqua il fiume non esisterebbe. Quando piove
è il cielo a ricordare che neanche l’acqua è tutta del fiume. E anche l’acqua
sa di non essere un monolito, ma la combinazione di due atomi di idrogeno e di
uno di ossigeno. L’acqua ricopre i due terzi della Terra e costituisce circa la
metà del peso di un essere umano.
C’è
sempre un fiume da guadare per arrivare a casa
Attento quando dici acqua, stai
chiamando il sangue o il mare?
Se dici fiume cosa intendi? Parli
solo dell’acqua o anche di tutto
ciò che è dentro e intorno? Ogni
cosa fa parte di un sistema, ogni
cosa non è mai solo se stessa, noi
non siamo mai solo noi stessi. Io è
un altro, dichiarò Rimbaud e ogni
poeta lo sa molto bene. Per questo
mi immergo nel fiume che non è
mai lo stesso, mentre gli atomi
terrestri e le stelle si rispecchiano
nella stessa danza circolare, più
simili a baccanti che a mesto
corteo di un funerale. Tutto ciò
che sta sulla terra è prima stato
nel cielo: questa è la prima legge
della poesia celeste e terrestre.
Per questo scrivo con la cenere
del vulcano e scrivo con il sangue
di una ferita, scrivo con le lacrime
ballate e sulle rive del tempo che è
il mio fiume, asciugo i miei abiti
all’ombra della pioggia. E torno a
bagnarmi, a credere agli dèi antichi
che ora tacciono per mancanza di
ascoltatori. Un atomo di Atena si
è impossessato della mia mano e
una lancia è pronta a trafiggere
le acque, il fulmine di Giove, silenzioso
l’accompagna, fanciulli si bagnano
in quelle acque verdi. C’è sempre un fiume
da guadare per arrivare a casa.
Silenzio, solo acqua che scorre, solo
respiro del fiume. Silenzio e nulla più.
Sono diverse le acque che attraversano e bagnano le terre
ai piedi delle Montagne della Nebbia. Senza di me non esisterebbero, senza di
loro non avrei questi luoghi dove rifugiarmi quando la realtà diventa troppo
reale.
Nessun commento:
Posta un commento