domenica 29 agosto 2021

Cronache dagli anni senza Carnevale/539. Brucerà l’ultima stagione nei fuochi della sera

 

 


 

Il mare, il mare finalmente! Non ci sono venuta che per pochi giorni e già mi mancavano l’aria profumata, il suono delle onde, la salsedine che ricopre di una lieve armatura tutto il corpo. Sono stata in spiaggia dall’alba sino a poco fa e non ho nemmeno più contato i bagni che ho fatto, perché so che sono gli ultimi della stagione, perché l’aria è diventata più liquida e la luce ha assunto quella sfumatura di un giallo tenue che è tipico di settembre. Potrei continuare a giocare con i bambini, saltellare su un piede solo, ma è arrivato il tempo di salutare i pesci e le conchiglie e iniziare a sognare come sarà ritornarci nella prossima estate. Magari ci tornerò ancora nei prossimi giorni, ma le fughe settembrine faranno parte di un’altra stagione e questa estate di quiete, sogni in giardino, scrittura e lettura, viaggi intorno alle mie stanze si chiude in questa giornata di sole e di caldo, ma non troppo. È sempre così la fine dell’estate nella terra ai piedi delle Montagne della Nebbia e poi a Milano, ma almeno non ci sono stati acquazzoni, solo questo lento declinare della luce e la nostalgia che si mescola con l’attesa dell’autunno.

 

 

 

Le polaroid di qualche decennio fa

 

Ho ascoltato le parole di

ogni stagione, le ascolto

da millenni ormai, e sempre

mi stupisco perché le voci

che io sento arrivano da

un silenzio che non ha inizio

e si perdono in questa

luce che illumina ogni

sillaba e ogni intenzione.

Lascio andare l’estate

verso la pace dei mesi,

accolgo l’autunno, sempre

in anticipo, come accade

a ogni nuovo inizio. Non

si ribella l’estate, scende

nel silenzio e nelle stesse

polaroid sbiadite di qualche

decennio fa.

 

 

È ora di andare, raccolgo la borsa di paglia intrecciata, l’asciugamano a righe bianche e rosse, le infradito dorate e il cappello comprato all’isola d’Elba in un’altra estate incorniciata nei ricordi. Guardo l’acqua che cambia colore, ci sono i bambini che danzano ancora al suono di una canzone che io non riesco più a sentire, ci sogni i sogni che si affollano sulle onde placide che sfiorano la riva, prima di svanire in sbuffi di schiuma bianca.

Brucerà la stagione nei fuochi della sera, bruceranno i ricordi e uno dei bambini si chiederà quando è stato, qual era l’anno in cui aveva ballato in spiaggia con le sue sorelline.

 

Oggi è domenica 29 agosto del secondo anno senza Carnevale, una giornata di mare, dove sono costretta a lasciare questa Cronaca 539 con i piedi a mollo, perché l’autunno – mi dice – non è ancora affar suo.

 

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