La luce è ancora calda ma già anticipa l’arrivo di settembre, è più trasparente l’aria questo pomeriggio. Intorno al Castello Sforzesco i bei palazzi dalle ampie vetrate e le terrazze fiorite, aumentano l’impressione di essere in un altro tempo. La fontana Torta degli Sposi, copia dell’originale realizzata durante l’era fascista nel 1936, domina l’ingresso del Castello e i numerosi turisti stranieri che sostano si beano del fresco. Le goccioline d’acqua volano tutto intorno e arrivano anche ai passanti, già solo il rumore ha un effetto riposante. Ho appuntamento con la mia amica Elisabetta per andare a vedere la mostra Il Corpo e l'Anima, da Donatello a Michelangelo. Scultura italiana del Rinascimento, bella ma non entusiasmante per quanto mi riguarda. Ma incolpo la mia incompetenza per essere rimasta così tiepida di fronte a bassorilievi, disegni e affreschi. Mi entusiasmano i disegni di Michelangelo, e non poteva essere diversamente. Per uscire dal labirinto della mostra si accede al cortile dove c’è una piccola fontana sovrastata da un drago visconteo, che venne donata dal salvatore del Castello, Luca Beltrami, alla città di Milano. La prima volta che l’ho vista è stato sempre d’agosto, una mattina di decenni fa e non c’erano luci artificiali a illuminare il cortiletto dove è stata nascosta dallo studio BBPR (Banfi, Barbiano di Belgiojoso, Peressutti, Rogers), uno dei gruppi che hanno
contribuito a dare un nuovo volto alla città post-bellica, tra i tanti progetti è loro anche la Torre Velasca, ma ricordo la frescura, il suono dell’acqua. Dopo anni di abbandono, testimoniato da numerose foto che la ritraggono vuota e circondata di muschio verde, ora è ritornata a essere il fulcro di un piccolo luogo delizioso. Dopo la mostra siamo andate a vedere la Pietà Rondanini di Michelangelo che io non rivedevo da decenni e che Elisabetta ha visto per la prima volta. È stato il momento migliore di tutta la visita, quanto dolore in quelle sembianze umane strappate alla pietra e allo stesso tempo intrappolate dentro di essa. Quanto dolore e quante emozioni, valeva la pena di stare al Castello per qualche ora solo per questa statua. Poi ci siamo sedute al bar dove c’era poca gente e abbiamo chiacchierato sino a quando la gente che sciamava via e la luce calante ci hanno avvisato che era quasi ora di cena.
Milano
è una città dalle molte bellezze nascoste, basta avere la pazienza di cercarle
e una compagna d’avventura come Elisabetta.
Questa
è la Cronaca, pigra e allegra, 528 di mercoledì 18 agosto del secondo anno
senza Carnevale ma almeno con una bella estate cittadina.
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