domenica 8 agosto 2021

Cronache dagli anni senza Carnevale/518. È cieca la materia, attratta dalle ombre, più ancora che dalla luce

 



Il tempo mite e non troppo caldo favorisce le lunghe ore di contemplazione seduta in fondo al giardino. Da lì posso guardare la Casa delle Parole e i suoi numerosi abitanti che vanno e vengono, ritornano e poi partono. Non mi sono mossa per tutto il giorno, ho mangiato pesche colte dall’albero, tiepide e profumate, ho bevuto l’acqua che zampilla dalla fontana e ride in una lingua che non conosco. Ho ascoltato le cicale frinire senza sosta e ho guardato il cielo, prima sgombro, poi attraversato da nuvole evanescenti e chiare. Il vento ha soffiato per pochi minuti e la pace del paradiso terrestre ha abitato con me nel giardino. Mi sorprende sempre come un pensiero cerchi subito il suo opposto e l’azzurrità della conca sopra di me, ha cercato invano il ricordo dei temporali.

 

 

Le cose senza lacrime che mi stanno intorno

 

C’è una pioggia che non

lascia mai le nuvole, c’è

acqua che mai evapora

dal mare, c’è terra che

mai diventerà linfa, tutti

sanno che la metamorfosi

è quasi sempre un atto

di volontà e devono

queste cose senza

lacrime restare nella

forma originaria per

ricordare a ciò che

ritornerà come dovrà

essere il loro nuovo

stato. Ma la materia

conosce anche la grazia

di abbandonarsi alle

trasformazioni chieste

dal cielo e dalle stelle.

È cieca la materia, attratta

dalle ombre, più ancora

che dalla luce. E nemmeno

sa ascoltare il grido delle

rose che sbocciano a

ogni ora in fondo al

giardino e rispondono a

un richiamo di cui abbiamo

perso le origini e il senso.

 

 

 

Ora che è buio posso tornare a casa, accendere le luci, lavare i pomodori sotto l’acqua corrente che illumina il lavandino di pietra. Esco ancora a raccogliere un mazzetto di basilico il cui profumo mi inebria e poi preparo una cena fatta di poco e d’estate che danza tutta in questi colori e in questo silenzio.

Oggi è domenica 8 agosto del secondo anno senza Carnevale e la Cronaca 518 vuole andare a dormire presto, per ascoltare i grilli che riempiono l’aria del loro canto dolce.

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