Anche all’inizio di quest’anno la vita ci costringe a uno sfasamento continuo tra l’essere al mondo, al fare fronte alla vita quotidiana e al nostro desiderio di essere altrove. Per quanto mi sforzi di variare le mie immaginazioni, finisco sempre per essere in riva al mare e presto tornerò a quello che lambisce le terre ai piedi delle Montagne della Nebbia.
Una memoria azzurra di sale
e vento
Cammino e guardo la pioggia,
cammino e guardo gli alberi spogli.
Ma non ho pioggia né alberi
negli occhi, ho il mare negli
occhi, ho il mare nelle orecchie
e sale, mirto e vento nel naso e
ho sale sulla pelle, sale nella
memoria azzurra più del mare.
Il rumore della pioggia si trasforma nel rumore delle
onde e io non so come ciò possa accadere e d’improvviso capisco che mondi
diversi e diversi piani di realtà, stanno intorno al mio sguardo e al mio udito
e sollecitano immagini e memorie, suoni e rivelazioni che diventano epifanie.
Così io non sono solo io, io è un altro da me che ha
udito lo sciabordio delle onde e il rumore della pioggia che cade.
Continuo a camminare e nuvole si insinuano nell’angolo
dell’occhio e mi ricordo mio nipote Andrea, seienne all’epoca, che in una bella
giornata estiva, dopo avere guardato a lungo il cielo aveva esclamato: “Zia, ho
le nuvole negli occhi!”. E così avevamo scoperto insieme che avere visto almeno
una volta, quella prima volta d’infanzia così ben cantata da Louise Gluck, ci
avrebbe donato per sempre quelle nuvole negli occhi e quell’azzurro nella
memoria.
Voci e vento, qualche parola
La memoria ha più colori,
diverse consistenze e si
modella intorno a immagini
e sogni, non intorno alle
parole. Per questo non
ricordiamo le voci e ci
rassegniamo alla verità
che un sogno dove il vento
canta, dove le voci amate
tornano, è un tesoro che
va custodito. Alla fine questo
noi siamo: custodi distratti
di canti e parole.
Oggi è lunedì 4 gennaio 2021 e con questa Cronaca 302,
continuo il mio vagabondare tra immagini e parole, suoni e memoria. Le poesie
sono inedite e le ho scritte oggi pomeriggio ascoltando il rumore della pioggia
che cade.
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