venerdì 1 gennaio 2021

Cronache dagli anni senza Carnevale/299: è inverno, anno nuovo. Nessuno ti conosce

 


 

Ecco è arrivato VentiVentuno e ci trova sfiniti e pieni di aspettative, imbozzolati tra nostalgia e speranza. Finirà la pandemia? E quando finirà? E i vaccini? E il lavoro? E i viaggi? Gli amori? Il cinema e il teatro? I ristoranti e i bar? Le passeggiate senza meta anche nella città silenziosa? Siamo pieni di domande anno nuovo, avrai delle risposte?

 

L'anno nuovo

 

È inverno, anno nuovo.

Nessuno ti conosce.

Via dalle stelle, dalla pioggia della luce,

giaci sotto il clima delle pietre.

Non c’è alcun filo che ti riconduca qui.

Gli amici s’assopiscono nel buio

del piacere e non possono ricordare.

Nessuno ti conosce.

Sei il vicino del nulla.

Non vedi la pioggia e l’uomo che s’allontana a piedi,

il vento sudicio che soffia le proprie ceneri per la città.

Non vedi il sole che trascina la luna come un’eco.

Non vedi il cuore ferito andare in fiamme,

i crani degli innocenti farsi fumo.

Non vedi le cicatrici dell’abbondanza, gli occhi senza luce.

È finita. È inverno, anno nuovo.

I mansueti trascinano la propria pelle in paradiso.

I disperati soffrono il freddo con quelli che non hanno

nulla da nascondere.

È finita e nessuno ti conosce.

Luce di stella alla deriva su acqua nera.

Vi sono le pietre nel mare che nessuno ha visto.

C’è una riva e la gente aspetta.

E niente ritorna.

Perché è finita.

Perché c’è silenzio invece di un nome.

Perché è inverno, anno nuovo.

 

Resisteremo? Resisteremo? Questa è la domanda, a te le risposte, anno nuovo.

Questa nuova Cronaca 299 è la prima Cronaca dagli anni senza Carnevale, sono passata al plurale perché, al momento andiamo in continuità con l’anno vecchio. La poesia è di Mark Strand, tratta da L'inizio di una sedia, a cura di Damiano Abeni, Donzelli editore 1999.

 

 

The New Year

 

It is winter and the new year.

Nobody knows you.

Away from the stars, from the rain of light,

you lie under the weather of stones.

There is no thread to lead you back.

Your friends doze in the dark

of pleasure and cannot remember.

Nobody knows you. You are the neighbor of nothing.

You do not see the rain falling and the man walking away,

the soiled wind blowing its ashes across the city.

You do not see the sun dragging the moon like an echo.

You do not see the bruised heart go up in flames,

the skulls of the innocent turn into smoke.

You do not see the scars of plenty, the eyes without light.

It is over. It is winter and the new year.

The meek are hauling their skins into heaven.

The hopeless are suffereing the cold with those who have nothing to hide.

It is over and nobody knows you.

There is starlight drifting on the black water.

There are stones in the sea no one has seen.

There is a shore and people are waiting.

And nothing comes back.

Because it is over.

Because there is silence instead of a name.

Because it is winter and the new year.

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