Ho
deciso in questa giornata piovosa e grigia di iniziare una nuova attività di
osservatrice del cielo. Di solito mi concentro sulle nuvole, sulla loro forma,
altezza e biancore, sull’interazione con il vento. Ma questa mattina ho
ritrovato una vecchia immagine del cianometro del fisico e meteorologo svizzero
Horace-Benedict de Saussure e del naturalista tedesco Alexander von Humboldt che
nel 1789 disegnarono il primo modello. Il colore del cielo, soprattutto se
azzurro c’incanta, non è importante sapere che la sfumatura dipende dalla
quantità di vapore acqueo e di particelle sospese, che lo scienziato definì
come “vapori opachi”. Il cianometro è anche stato utilizzato per la copertina
del libro Ogni cosa al suo posto di
Oliver Sacks e in rete troverete decine di siti che vi spiegano come costruire
e come utilizzare un cianometro, anche la foto di questa Cronaca arriva da
internet. Oggi il mio cielo, qui sulla città silenziosa è cupo, un grigio scuro
incombente, ma non triste, perché la pioggia fa rilucere tutte le foglie, i
cespugli e le strade. Anche la corteccia degli alberi beneficia di tutta quest’acqua.
Un tempo
il primo maggio era sempre un giorno di sole, e non l’apertura della stagione
dei monsoni occidentali. Era, ed è, il giorno della festa dei lavoratori e
delle bandiere rosse che garrivano nel vento. I miei genitori si sono sposati
il prima maggio di sessanta anni fa, cinquantasette anni fa i genitori del mio amico
Maurizio e ventisei anni fa mio fratello e mia cognata. È sempre stato un
giorno di festa il primo maggio, mese delle rose, dei regali, dei primi pranzi
all’aperto, festeggio in me stessa quei giorni lieti e sento la grazia di
averli vissuti fiorire in me come le rose fanno. Così, poi, con il mio
cianometro sono andata in giro per il quartiere, ma poi ho deciso che una delle
mie finestre sarà il punto di osservazione privilegiato.
Durante la
passeggiata, in alcune strade commerciali, si faticava a camminare per la
quantità di gente in coda fuori dai negozi e i dehors del locali erano tutti
pieni, soprattutto di giovani senza mascherina. Un po’ di normalità retrò, il
rumore della pioggia e quello delle auto, le risate dei ragazzi. Un sabato gradevole
e pieno di speranza, il piano vaccinale avanza, conosco tante persone che hanno
già fatto la prima tappa e a breve faranno la seconda. Sono pessime le notizia
dall’India e da molti altri posti, quindi non si può abbassare la guardia. Però
guardare il cielo per classificarne il colore, mi ha dato tutta la poesia di
cui avevo bisogno oggi.
La pioggia e l’azzurro si insinuano tra i
versi
Cinquantadue
colori più uno, tutto
l’azzurro
che il nostro occhio
coglie
incastonato in un cerchio
magico
che offre spazio e
aria al
nostro sguardo. Ma a
cosa
serve distinguere tutte
le
sfumature del cielo? A nulla,
proprio
a nulla, come la poesia.
Per questo
è bello reggere con
una mano
il cianometro e con
l’altra
questo quaderno dove
gli
azzurri si insinuano tra i versi
e le
sillabe gocciolano con la pioggia
sui
prati e sulle nostre mani.
È con un ricco bottino di immagini, parole e suggestioni che questa Cronaca 419 di sabato 1° maggio del secondo anno senza Carnevale, si avvia nel libro con le sua consorelle, portando con sé una poesia e le sfumature del cielo.
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