sabato 1 maggio 2021

Cronache dagli anni senza Carnevale/419. A cosa serve distinguere tutti gli azzurri del cielo?


 


Ho deciso in questa giornata piovosa e grigia di iniziare una nuova attività di osservatrice del cielo. Di solito mi concentro sulle nuvole, sulla loro forma, altezza e biancore, sull’interazione con il vento. Ma questa mattina ho ritrovato una vecchia immagine del cianometro del fisico e meteorologo svizzero Horace-Benedict de Saussure e del naturalista tedesco Alexander von Humboldt che nel 1789 disegnarono il primo modello. Il colore del cielo, soprattutto se azzurro c’incanta, non è importante sapere che la sfumatura dipende dalla quantità di vapore acqueo e di particelle sospese, che lo scienziato definì come “vapori opachi”. Il cianometro è anche stato utilizzato per la copertina del libro Ogni cosa al suo posto di Oliver Sacks e in rete troverete decine di siti che vi spiegano come costruire e come utilizzare un cianometro, anche la foto di questa Cronaca arriva da internet. Oggi il mio cielo, qui sulla città silenziosa è cupo, un grigio scuro incombente, ma non triste, perché la pioggia fa rilucere tutte le foglie, i cespugli e le strade. Anche la corteccia degli alberi beneficia di tutta quest’acqua.

Un tempo il primo maggio era sempre un giorno di sole, e non l’apertura della stagione dei monsoni occidentali. Era, ed è, il giorno della festa dei lavoratori e delle bandiere rosse che garrivano nel vento. I miei genitori si sono sposati il prima maggio di sessanta anni fa, cinquantasette anni fa i genitori del mio amico Maurizio e ventisei anni fa mio fratello e mia cognata. È sempre stato un giorno di festa il primo maggio, mese delle rose, dei regali, dei primi pranzi all’aperto, festeggio in me stessa quei giorni lieti e sento la grazia di averli vissuti fiorire in me come le rose fanno. Così, poi, con il mio cianometro sono andata in giro per il quartiere, ma poi ho deciso che una delle mie finestre sarà il punto di osservazione privilegiato.

Durante la passeggiata, in alcune strade commerciali, si faticava a camminare per la quantità di gente in coda fuori dai negozi e i dehors del locali erano tutti pieni, soprattutto di giovani senza mascherina. Un po’ di normalità retrò, il rumore della pioggia e quello delle auto, le risate dei ragazzi. Un sabato gradevole e pieno di speranza, il piano vaccinale avanza, conosco tante persone che hanno già fatto la prima tappa e a breve faranno la seconda. Sono pessime le notizia dall’India e da molti altri posti, quindi non si può abbassare la guardia. Però guardare il cielo per classificarne il colore, mi ha dato tutta la poesia di cui avevo bisogno oggi.

 

 

La pioggia e l’azzurro si insinuano tra i versi

 

 

Cinquantadue colori più uno, tutto

l’azzurro che il nostro occhio

coglie incastonato in un cerchio

magico che offre spazio e

aria al nostro sguardo. Ma a

cosa serve distinguere tutte

le sfumature del cielo? A nulla,

proprio a nulla, come la poesia.

Per questo è bello reggere con

una mano il cianometro e con

l’altra questo quaderno dove

gli azzurri si insinuano tra i versi

e le sillabe gocciolano con la pioggia

sui prati e sulle nostre mani.

 

 

È con un ricco bottino di immagini, parole e suggestioni che questa Cronaca 419 di sabato 1° maggio del secondo anno senza Carnevale, si avvia nel libro con le sua consorelle, portando con sé una poesia e le sfumature del cielo.

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