Usciamo
per scrutare l’orizzonte mentre il pittore e le fanciulle si stanno ancora
studiando. La villa è in cima a una collina e il grande giardino termina con un
belvedere dove lo sguardo sorvola tutta la città e arriva sino al mare. Voliamo
con le rondini, voliamo come se fossimo rondini e raggiungiamo il mare
scendendo in picchiata e poi ritorniamo portati dal vento ascendente che soffia
dal mare alle colline. Lassù, lassù in alto solo il vento che strappa al silenzio
suoni inauditi sulla terra. Siamo ritornati e le fanciulle sono in giardino,
ognuna è abbracciata a una gemella trasparente, uno dei tanti doppi che hanno
disseminato nella casa e nel giardino. La luce si piega al tramonto e l’aria
lascia intravedere quella chiesa sullo sfondo dove qualcuno è sceso a pregare.
Monete d’argento ornano il copricapo della fanciulla che vedo, e il suo collo.
Quale obolo dovremo pagare per restare ancora in questo giardino? Mentre noi
guardiamo il pittore, appoggiato a un albero fuori dalla scena, lui guarda le
fanciulle che guardano il mare e le rondini. Il patto è stato siglato, il
pittore si trasferirà a vivere nella villa con le fanciulle e potrà dipingerle.
Le gemelle gli insegneranno l’arte di tagliare e cucire i tessuti, lui i
segreti per utilizzare l’oro e l’argento come se fossero due colori soltanto. Si
allontana dal suo doppio la fanciulla con le monete d’argento che scendono dal copricapo
e accoglie in grembo un gatto fulvo e tigrato. Non è l’unico gatto che vive nel
giardino, quando ci avviciniamo per accarezzarlo, salta giù e va a rifugiarsi
in un cespuglio, è un gatto che non ama gli estranei, non si fida, ma un po’ ci
restiamo male.
Quello che ho sognato
Seguo il
tuo sguardo sino
all’orizzonte
aperto in fondo
alla
valle e volo in picchiata
con le
rondini. Vedi com’è
facile
il mio volo? Vedi quanto
è vasto
il cielo? Ci sono sagome
che
ritagliano il paesaggio e
io vedo
le fanciulle e la cattedrale
e allo
stesso tempo cerco questa
ragione
per continuare il volo,
per
cercare ancora quello che
tu hai
veduto e io solo sognato.
Dal giardino
e dagli orizzonti che abbiamo tutto intorno, cerco di portare con me un mazzo
vasto di immagini e profumi. Rientro in casa con il pittore e le fanciulle,
dovrà esserci qualcuno che racconterà la loro storia e io sono pronta.
Questa è
la Cronaca 428 di lunedì 10 maggio del secondo anno senza Carnevale e le
rondini sono appena uscite dai nidi e sfrecciano nel cielo.
Anche le due immagini odierne sono di Andrey Remnev.
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