Nel
giardino della Casa delle Parole, ognuno ha trovato spazio per coltivare una
passione o un talento. La sacerdotessa coltiva erbe rare per i suoi infusi, la
badessa Roxanne copia i fiori e prova i nuovi acquarelli, io passo il tempo a
contemplare le rose e il cielo. Che sollievo poter stare seduta a guardare e
seguire il volo laborioso delle api, andare ad annusare la lavanda mentre loro
ronzano intorno, poi guardare il cielo e vederlo più chiaro perché lo sguardo è
impregnato del color lavanda. A parte il vento e il sommesso ronzio delle api,
non ci sono altri suoni nel nostro giardino. Mano a mano che la notte scende, è
come se qualcuno stesse tirando le immense tende del cielo e, allo stesso
tempo, avesse iniziato ad accendere le stelle, come fossero candele su di un
candelabro invisibile.
Canto della giornata ben riuscita
In fondo
al giardino sbocciano
le rose,
lavanda e gelsomino
profumano
intorno alla casa
e noi
contiamo petali e api
come se
fosse una questione
della massima
importanza.
Dall’orto
raccogliamo pomodori,
zucchine,
peperoni e finocchi,
una
tavola vegetale per questa
sera e i
profumi del sole sprigionati
dalle
verdure, danno forma
al
nostro sentire. È stata una pigra
giornata
ben riuscita, qui nella
nostra
casa e per questo
lasciamo
i pensieri liberi di
andare e
tornare, come
cuccioli
nati da poco.
A volte esistere e vivere coincidono, ci stringiamo in un grande abbraccio, sorridiamo, è facile stare in questo giardino, dove il male si ferma sulla soglia perché non osa infrangere questa quiete. Oggi è venerdì 28 maggio del secondo anno senza Carnevale e questa Cronaca 446 è accompagnata dalle rondini che volteggiano intorno al tetto.
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