sabato 8 maggio 2021

Cronache dagli anni senza Carnevale/426. Il tuo viso è la forza stessa della natura, un arcobaleno nel cielo senza pioggia


 

 

Ogni cuore contiene un paesaggio, ogni vento è un respiro che attraversa il petto, ogni tetto è una casa. Le gemelle bevono tè e dipingono su grandi tele paesaggi e cieli che non hanno mai visto. Fuori dal cancello c’è ancora l’uomo che è rimasto incantato dalla ragazza addormentata, forse potrebbero farlo entrare in giardino e chiedergli perché continua a fissare la sorella di pietra. Cambierebbe il suo punto di vista se vedesse anche loro due?

Lo sguardo di un artista è sempre un punto di vista, una mediazione tra quello che vede e quello che sente. Paesaggi ignoti fioriscono sulle tele, i tetti sono rossi e angeli d’oro svettano in cima alle cupole delle cattedrali. Le gemelle decidono che non è ancora il momento di far entrare in casa il giovane sconosciuto. Quando finiscono di bere il tè posano su un cavalletto vuoto il quadro che hanno deciso di copiare: tre gemelle, due paesaggi, un arcobaleno e cinque rondini. Ciascuna copierà il dipinto senza guardare cosa sta facendo l’altra. Potranno fare una sola variazione e poi confrontare le loro opere. Accadrà anche oggi che la variazione sarà la stessa? Vorrebbero incontrare quel pittore che le ritrae senza averle mai viste, forse scoprirebbero cose di se stesse che ancora non sanno. Così come non sanno che l’uomo al cancello è proprio quel pittore, che il destino lo ha portato a visitare la loro città e a scoprire che le fanciulle che lo visitano in sogno da quando era ragazzino, esistono anche fuori dal suo teatro onirico.

 

 

Inseguire il tuo silenzio

 

Appare un arcobaleno nel

cielo senza pioggia, sopra

la terra che sembra riarsa,

ma è solo il colore del grano

maturo che aspetta la mietitura.

Esiste quella città con i tetti

rossi? Sì, esiste a un miglio

esatto tra il mio cuore e

il tuo ricordo, là dove quel

fiume di cobalto precipita

nell’oceano e ogni viso

è solo una polaroid stanca

dei suoi colori degli anni

Settanta. Ci sono angeli

Con le ali d’oro e le vesti

turchine, ci sono le perle

tutte uguali, giorni d’infanzia

perfetti che abbiamo dimenticato,

ci sono le poche rondini che

scendono lungo la linea della

tua spalla e io invano cerco

di attirare la tua attenzione e

mi fermo ad ascoltare quelle

campane che ci chiamano

al vespro serale. Non senti

come corre il vento? Come

la sua voce insegue questo

tuo silenzio?

 

 

Dato che le gemelle esitano, l’uomo che non è poi giovane come appare da lontano, entra di nuovo nel giardino, si ferma ad ammirare la fanciulla addormentata che oggi indossa un abito d’oro e di turchino e poi, spedito, va alla porta che è aperta. Forse le gemelle lo stanno aspettando?

 

Continua questa fiaba del pittore russo Andrey Remnev e delle gemelle che abitano nei suoi quadri e in questa Cronaca 426 di sabato 8 maggio del secondo anno senza Carnevale che è passato tra la contemplazione di alcuni dipinti e la scrittura di questa nuova poesia.

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