Un lago, un campeggio, una tenda canadese e nella tenda un ragazzo e una ragazza che aspettano il finire della pioggia. Ma la pioggia diventa un temporale e fulmini sempre più fitti cadono in cima alla montagna. L’acqua inizia a ruscellare sotto la tenda e piove, piove sempre più forte. I tuoni fanno vibrare l’aria intorno e i fulmini illuminano con luce d’incendio i pini ancor più terrorizzati dei ragazzi.
Un’isola
piccola piccola, dove si può camminare solo a piedi e le leggende della
Bretagna tutto intorno e la lingua sconosciuta, la luce verde della costa e la
pioggia leggera che illumina il fogliame.
Il
porticciolo di Honfleur una mattina di agosto, una pioggia decisa, una luce
grigia e poi il sole squarcia il sipario delle nuvole, le gocce scivolano dalle
barche al mare. Si può di nuovo uscire a passeggiare, dai cespugli di more
salgono sbaffi di vapore, l’aria profuma di resina e sale.
Un pomeriggio
di fine estate in Calabria, una ragazza che dorme nel letto di fronte alla
finestra ombreggiata da un fico enorme, si sveglia. D’un tratto il cielo si
oscura e piange con una pioggia fitta all’inizio che piano si placa. Il fico
gocciola, spande il suo profumo intorno e aspetta che gli uccellini tornino a
cantare nel folto dei suoi rami.
In questa pioggia la primavera arrivata solo
nei fiori
Pioggia dopo pioggia, sono
passati
i giorni e già rimpiangiamo
questa
primavera arrivata solo
nei
fiori. Sarà ancora scuro il cielo?
Sarà
fredda l’aria e tristi i passanti?
E cosa
avrà fatto il sole in tutto
questo
tempo senza di noi? Così
lo
chiedo alle nuvole che ridono
selvagge
nei loro tutù di ballerine
indisciplinate,
neanche loro sanno
dove
saranno domani e quali
prodigi
accadranno su questa
terra
ferita e così amata.
Di quante
altre piogge potrei raccontare? Di quante piogge respirate, immaginate e lette
sono stata testimone? Questo dunque sono? Una testimone innamorata della
pioggia?
Questa di oggi è la Cronaca 434 di domenica 16 maggio del secondo anno senza Carnevale. Più vogliamo uscire, più il tempo ci costringe ad arrenderci dentro casa.
Nessun commento:
Posta un commento