Ci sono
diversi modi di attraversare il cielo e ciascuno di noi deve impegnarsi a
trovare quello più consono. L’unica cosa in comune che hanno i viaggiatori del
cielo è la fiducia nel vento, l’unico che sa resistere all’attrazione
terrestre.
Così possiamo
viaggiare in cielo come un seme o un polline, leggeri e invisibili. Ci sono quelli
che sanno usare le loro ali invisibili e sfrecciano come uccelli, quelli che si
divertono di più sono quelli che scendono in picchiata come le rondini e anche
quelli che si posano sui rami per provare il loro canto.
Ma più
di tutto io amo volteggiare come una foglia, cambiare verso, fare giravolte,
stendermi pigra pancia all’aria, rosolarmi al sole mentre volo e poi accettare
la discesa quando sono troppo vicina alla terra per poter volare, e allora
scatto in piedi, atterro e mi guardo intorno per cercare da quale finestra
spiccare il prossimo salto e ricominciare a viaggiare.
Qualche volta
non disdegno di vagare come una nuvola, per fortuna non soffro di vertigini,
così posso alzarmi molto in altro e vedere il mondo con la stessa prospettiva e
precisione che, al momento, hanno solo i droni.
Il cielo ama il nostro canto
Stare nelle
nuvole è strano,
senti il
vapore soffice come
un
cuscino e poi sprofondi
due
strati più in giù e ti
trovi di
fronte alla punta
davvero
aguzza di una montagna
o di un
grattacielo. Sarebbe bello
avere
ali abbastanza forti per
venire
da te, ma noi creature
terrestri
abbiamo solo la nostra
immaginazione
per volare e
arriviamo
dove vogliamo.
Ora ho
preso in prestito
ali d’angelo
e le trovo molto
eleganti,
ma mi si addicono
di più
le ali slanciate delle
rondini
che amano scendere
in
picchiata e cantare sotto
i tetti.
Il cielo ama il nostro
canto,
per questo ci spinge
a
sognare e dormire tra
le
nuvole che ci hanno rapito.
Questa primavera indecisa e tardiva porta sempre pioggia qui nella città silenziosa, per questo sono evasa e ancora me ne tornerò a svolazzare in questo lunedì 24 maggio del secondo anno senza Carnevale e nella sua Cronaca volante numero 442.
Nessun commento:
Posta un commento